Uno studio inglese conferma quanto già
sostenuto nel nostro paese dai vari progetti Pedibus, presenti in moltissime
scuole primarie: andare a scuola a piedi fa bene alla salute, all’umore e
anche all’ambiente.
Le differenze macroscopiche tra la nostra società e
quella di un tempo sono sostanzialmente due: oggi si mangia molto di più e
ci si muove molto di meno. Il risultato è una generazione di bambini in
sovrappeso chiusi tra le pareti di casa. Qual è la soluzione? Camminare a
piedi: per la salute, per favorire la socializzazione, ma anche per
costruire futuri adulti che comprendano l’importanza di una mobilità pulita
e rispettosa dell’ambiente. Più di quanto abbiano fatto i loro genitori e i
loro nonni.
Più sereni se si va a piedi
Raggiungere la scuola o il posto di lavoro, nel caso degli adulti a piedi o
in bicicletta, comunque senza l’ausilio di un mezzo a motore proprio fa
bene: evita le tensioni per la ricerca del parcheggio, le arrabbiature per
il traffico che non procede e noi, chiusi nell’abitacolo, andiamo più lenti
dei pedoni. Spostarsi in auto insomma fa più male che bene, andare in
bicicletta o a piedi migliora il benessere generale e rilassa, lasciando più
tempo per guardarsi intorno. Lo sostengono i ricercatori della Norwich
Medical School East Anglia University che, con una indagine svolta su 18.000
pendolari inglesi dai 18 ai 65 anni di età, hanno scoperto che chi lascia
l’auto a casa e cammina o pedala per recarsi al lavoro affronta meglio i
rapporti con i colleghi, è più sereno e dorme meglio la notte di chi invece
percorre il tragitto chiuso in auto. Lo studio è pubblicato su Preventive
Medicine. Il 73% del campione usava l’automobile, il 13% andava a piedi e il
3% in bicicletta. L’11 per cento usufruiva dei trasporti pubblici. Chi si
muoveva a piedi o in bici, aveva i livelli più elevati di benessere. Anche
chi usa il bus ha livelli più elevati di serenità e socializzazione di chi
invece va a lavoro con la propria auto.
Tutti a piedi anche a scuola!
L’importanza di muoversi a piedi, per un ambiente più pulito e una mobilità
più sana, è anche l’obiettivo del progetto Pedibus o anche Piedibus,
promosso da alcuni anni in moltissime città italiane. Il termine ha il
doppio senso di – a piedi – detto in latino, ma richiama ironicamente un
autobus che si muove con i piedi. Si tratta, in parole semplici, di gruppi
formati da genitori, autorizzati dai comitati scolastici, che accompagnano a
scuola, oltre al proprio figlio, un gruppetto costituito da altri quattro o
cinque bambini. I piccoli e gli adulti indossano una sorta di pettorale con
il logo di Pedibus della scuola, in colore fluorescente per essere
riconoscibili dagli automobilisti anche nelle giornate grigie e piovose
dell’inverno. I tragitti stabiliti sono numerosi e convergono dai quartieri
circostanti la scuola fino all’edificio scolastico stesso. I piccoli si
ritrovano nel punto di incontro qualche minuto prima del suono della
campanella e fanno la strada insieme, chiacchierando e stringendo nuove
amicizie, evitando l’uso delle numerose automobili che occorrerebbero ai
genitori per portarli a scuola. Sono in tanti a collaborare all’iniziativa:
i vigili di quartiere, che sorvegliano gli attraversamenti percorsi dai
bimbi; i nonni e i genitori degli altri bambini, che spesso e volentieri si
uniscono al gruppo contribuendo a una maggiore sicurezza; gli edicolanti, i
custodi degli stabili, i negozianti presenti sulla via, che sorvegliano il
passaggio dei bambini; gli automobilisti stessi, che si dimostrano aperti e
disponibili al passaggio dei piccoli pedoni.
Tanti aspetti positivi dello spostarsi a piedi
Andare a scuola a piedi ha tanti vantaggi fisici, psicologici e sociali per
i bambini. In primo luogo combatte la sedentarietà che troppo spesso
affligge oggi i bambini. Allena i muscoli in modo naturale, migliora la
circolazione e attiva le endorfine gli ormoni che regalano buon umore
scacciando malinconia e ansia che molti bambini provano al mattino presto,
prima di andare a scuola. I gruppi sono formati da ragazzini di età
differenti: questo favorisce una socializzazione verticale, aumenta il senso
di responsabilità da parte dei grandi verso i più piccoli e combatte il
bullismo. I bambini, andando a scuola con adulti non genitori, imparano a
essere più autonomi anche nella gestione degli oggetti personali, zaino,
scarpe da ginnastica, ombrello e questo contribuisce a gratificarli e a
stimolare il loro senso di responsabilità. Insomma, i vantaggi dell’andare a
piedi sono tanti: con un ombrello colorato, una mantella e un bel paio di
stivali di gomma, si può sfidare qualsiasi condizione meteorologica.
Lina Rossi |